Nella Asl Taranto c’è sempre più carenza di personale, l’apice è stato raggiunto nelle ultime settimane per il blocco delle assunzioni da parte della Regione Puglia, situazione che potrebbe mettere a rischio la tenuta delle strutture sanitarie.
Mentre la Regione procede a chiusure ed accorpamenti per fronteggiare l’emergenza estiva e l’insufficienza di medici, negli ospedali il personale è ormai al collasso, costretto ad un super lavoro e a svolgere le attività senza il giusto numero di operatori socio sanitari a dare man forte.
Per il presidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Taranto, Pierpaolo Volpe, «questa situazione grava inevitabilmente sul personale infermieristico, costretto a svolgere attività assegnabili agli OSS in quanto solo residuali nel profilo professionale dell’infermiere. In questa fase critica, tutta la sanità ospedaliera è retta da infermieri e operatori socio sanitari che sono arrivati davvero al limite delle forze».
Considerati i pochi infermieri a disposizione, per ridare ossigeno agli ospedali, servirebbe procedere allo sblocco delle assunzioni almeno per il personale di supporto, la cui presenza in ogni reparto andrebbe garantita h24. «È inaccettabile -prosegue il presidente Volpe- che si ritenga soddisfacente una organizzazione del lavoro basata su un solo operatore socio sanitario per due o più reparti/servizi ad alta complessità assistenziale; in questo modo si costringe l’infermiere a svolgere attività che nulla hanno a che fare con una visione moderna della sanità. L’infermiere, per legge, è il responsabile dell’assistenza generale infermieristica oltre che un gestore di “processi” e non solo un mero esecutore materiale di attività non “assegnabili” ad altre figure; di questo la politica e i manager sanitari devono prenderne atto».
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