Immaginiamoci che dopo nove mesi passati all’interno di un salotto costantemente a 37°C, accogliente, pieno di tutti i comfort possibili e immaginabili, dove non sussiste nemmeno la necessità di doversi procurare da mangiare e dove il buio ti culla da sempre, tutto d’un tratto… puff! Ti ritrovi spinto e cacciato fuori, al gelo, sotto la luce di una lampada abbagliante, mille occhi che ti guardano e mille persone che tra misurarti e darti pacche sul sedere sembrano una catena di montaggio. Un trauma? Beh si lo è, e se stai leggendo queste parole ci sei già passato, si chiama nascita [Leggi articolo]